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lunedì 28 giugno 2021

ma... più di 8 ore??

 

(mi dicono venga da facebook, ma siccome io su faccialibro mi rifiuto di esserci, non so dirvi l'autore/autrice di questa genialata!!)


Quando torno a casa, la MIA casa, comprata in un momento in cui non ero più me stessa ma aiutata da vere amiche,  in mezzo ad una zona che aveva preso fuoco l'anno prima (e sì, c'è stato un altro incendio qui e molto più esteso e devastante di quello di cui vi parlavo anni fa e con in più una certezza certa: è stato doloso) , mi sento a casa.
È il mio nido, la mia certezza, il mio rifugio, anche in questa pandemia che ci ha travolti.
È uno spazio dove sono me stessa.
Negli ultimi anni sono successe diverse cose, è morta mia madre, mio padre ha avuto un ictus, poi gli hanno anche diagnosticato un parkinson, poi mi sono separata, attualmente i figli stanno uno da uno e l'altro da l'altro. Non vedo mia figlia da tanto, troppo tempo.  

L'ex-padre, come amo chiamarlo perché mette delle distanze ragionevoli ed emotive, mi fa una guerra senza confini, coinvolgendo anche i figli.
Ma qui, a casa MIA, mi sento a casa.
Lo yoga mi ha aiutata tanto in questi anni.
Anche quando stare ferma sul tappetino ad ascoltare il mio respiro era quasi impensabile, quando i miei piedi non ne volevano sapere di stare a terra, di radicarsi.... Le dita si alzavano verso il cielo, volevo fuggire e contemporaneamente avevo tanta paura di farlo.
Sapevo che mi aspettava una guerra, sapevo che avrebbe fatto male. Sapevo che sarei stata accusata di cose che a me neanche passano dall'anticamera del cervello.
Sapevo che avevo paura di lui. Delle sue reazioni.
Non è stato, non è, facile parlarne, perché si tratta di sensazioni e non di certezze.

Non ho lividi, prove tangibili....  
Ma essere sempre e continuamente messi ferocemente in discussione, denigrati, mai accolti, rende molto ma molto "fragili".

Ma qui ho trovato le mie radici.
La paura si è fatta più piccola, più gestibile.
Le nausee a volte (ancora troppo spesso??) tornano.
Perché come direbbe Bersani (il cantante) "a volte mi ritrovo con la nausea a fare l'equilibrista con le mie emozioni".
Perché un matrimonio che finisce male, una separazione, è tosta, e io, tosta, non lo sono.

Per niente.

  
Ho attraversato la tempesta e, a volte, le onde sono ancora alte, ma, altre volte, l'orizzonte si fa intravedere e le mie spalle si fanno più larghe.
Non so come ho fatto ad attraversarla. A volte mi chiedo se semplicemente il grande oceano burrascoso non si sia solo pacato un momento per poi farsi più feroce di prima.

Spero che la costa sia vicina, che la felicità torni nella mia vita, nella mia mente, ancora troppo spaventata per poter affrontare altre avventure.
Nel frattempo mi godo piccoli attimi di serenità e vivo alla giornata, cercando di godermi tutti quei piccoli momenti che mi rendono fiduciosa e dannatamente troppo ottimista!
Ma meglio essere inguaribilmente ottimisti che acidi e irrisolti.
Andrà tutto bene e non parlo del corona virus.

mercoledì 12 febbraio 2014

dio esiste...


dio esiste... e ha inventato la lavastoviglie!
in realtà è, ovviamente, una dea: Josephine Cochrane



della serie: in casa mia è tornata la lavastoviglie.

giovedì 30 gennaio 2014

capitano a tutti....

quelle volte in cui molleresti tutto e tutti e scapperesti via lontano.
quelle volte in cui ti chiedi "ma chi me l'ha fatto fare??"



remi in barca e non se ne parli più.
senza rotta mi lascio portare dalle onde, dalle maree, dai venti...
mi lascio cullare dal ticchettio delle lancette di un orologio immaginario,
dal tepore di un sole quasi primaverile,
da un tè caldo bollente...

oppure ancora
cavalcando la bicicletta, alla scoperta del mondo,
con solo le cose indispensabili, irrinunciabili,
come il libro che sto leggendo,
i gatti, la teiera con gli uccellini...

come un gatto sui tetti esploro le possibilità
a volte sinceramente credo
che l'unica soluzione sia vivere (tutt'al più) sullo stesso pianerottolo.

giovedì 1 novembre 2012

Portugal: Lisboa e Porto



Come non raccontare che siamo (finalmente!!) stati in Portogallo??? Era da una vita che volevo andarci, ad essere sinceri sono un po' ossessiva con le mie fisse, e per un po' di anni era stato il Portogallo ad ossessionarmi, da piccola era Milano (mio padre ci andava spesso per lavoro e lo imploravo di portarmi con sé ma, per ovvie ragioni - e dove stai mentre sono al lavoro? -, non mi ci ha mai portata), poi con l'età della (maggior) ragione è diventata l'Australia e, credo dai 12 ai 20 anni sia rimasta in vetta alle mie preferenze, poi il Madagascar, la Nuova Zelanda, insomma, la natura, non più città ma luoghi, gente diversa da noi, forse un po' stufa dell'Europa, che ho visitato in lungo e in largo e in cui tutti ci assomigliamo forse anche più di quel che crediamo, è finalmente arrivato il momento dell'esplorazione del diverso, conoscerlo per capirlo.
Sono una cultrice della diversità, credo che nella diversità ci sia ricchezza, ci sia confronto e crescita, nell'omologazione ci sia invece appiattimento e chiusura (ovviamente dipende dalle persone!).
Per questo l'anno scorso mi sono innamorata di Istanbul, una città così sorprendente sotto questo punto di vista!
Quando ero piccola la diversa ero io, straniera in italia, eravamo tra i primi e per tutti eravamo "strani", parlavamo un'altra lingua, mangiavamo cose diverse... a volte faccio il parallelo con gli stranieri che ci sono adesso e penso a quanto eravamo poco diversi invece noi.... quel che allora erano nomi e cognomi difficili adesso sono una sciocchezza, ne parlavamo l'altro giorno con la signora dell'ufficio passaporti, che quando mi ha risposto "ma il suo cognome è facile!" mi ha fatta sorridere, ripensando invece ad allucinanti figure paleolitiche in comune in cui per farglielo scrivere correttamente ci diventavo scema, malgrado cercassi sempre di dare un documento per facilitare, ma spesso volevano fare i "saputelli"... la migliore di queste scenette tragicomiche è quella di una impiegata dell'anagrafe che mi dice "ma no, ma no, mi dica pure, a me piacciono le lingue!" al che inizio con "H come hotel... O come" "aspetti!!! vuole che scriva HOTEL??" le detti subito il documento e basta, che non se ne parli più, saprà le lingue ma un cognome è un cognome e io non mi chiamo HOTELOTRANTOUDINEBARIEMPOLINAPOLI!

Ma eravamo a Lisbona, o meglio, stavamo per partire per Lisbona e Porto... di Lisbona ho adorato il miscuglio di razze che si incrociano, si baciano, si mescolano e rimescolano ancora e ancora per dar vita ad una nuova razza che è fantastica, e mi è sembrato che si rispettassero e mescolassero senza problemi, ho adorato camminare su e giù per Lisbona e prendere il famoso trammino 28 da un capolinea all'altro per far foto e stare a contatto con la gente (questa è una cosa che mi piace tanto fare quando vado nelle città: salire sui mezzi di trasporto e farmi portare, osservare la gente, l'architettura, le periferie e poi tornare a fare la turista...)

martedì 27 aprile 2010

un altro bellissimo video

... periodo musicale.... ♪♫...



lunedì 26 aprile 2010

magari lo conoscete già...

ma io lo trovo così divertente che non ho resistito!
provate a guardarlo sia nella sua versione "confezionata" che nella versione "girata"... perché è bellissimo!

domenica 15 marzo 2009

oggi non lavoro, oggi non mi vesto....


Sarà che in questi giorni passo molto tempo in giardino (che aveva assolutamente bisogno di un po' di attenzioni), sarà che la primavera è in leggero anticipo, sarà che i fiori e le gemme fanno timidamente capolino, ma io questa primavera la vedo in tutte le cose che mi stanno attorno.... è una delle stagioni che preferisco, così allegra e ottimista, fiduciosa nelle giornate a venire... dopo l'inverno così grigio e piovoso... così ecco, non riesco più a starci davanti al computer, smaniosa di avere un po' di tempo per correre fuori a vedere come stanno le mie piante... e così diventa difficile lavorare, difficile programmare la propria giornata, difficile seguire il filo logico della propria giornata... qualunque esso sia... ma è così piacevole!!
E poi Selva e Pistone che sono sempre lì fuori con me, Pistone che acquisisce fiducia con il fuori, che a quanto pare per lui è pieno di insidie, Pistone che esplora, che annusa, che rincorre, Pistone che corre tra le mie gambe perché si è accorto che ci sono, che sono ancora lì con lui a dargli fiducia.... e Selva, lei che ormai il fuori lo conosce da tempo, Selva che si arrampica, che corre, salta e rimbalza, Selva che si infila nelle buche che scavo per trapiantare piante, che scompare per ore ed ore facendomi a volte
preoccupare (!), Selva che poi torna e fa fare delle fughe incredibili a Pistone... così, tanto per dire "tu sarai più grande e grosso e in casa comandi tu, ma qui fuori, qui... chi comanda sono io!". Selva che la osservi zampettare sicura nei campi, acquattarsi per fare un agguato a un insetto, a un uccellino o a una preda immaginaria.... Selva, così gatta indipendente! E' incredibile come la loro personalità sia così definita, come i primi giorni di vita probabilmente influenzino fortemente il loro comportamento e la fiducia che avranno verso il mondo.
Ecco, queste sono le mie giornate ultimamente, mi sono presa una pausa, per rompere il ritmo forsennato di lavoro, per ribadire al mondo che il tempo è mio e me lo gestisco io, che non si vive per lavorare, si lavora per vivere, che i soldi non sono tutto nella vita, basta sapersi accontentare di quello che si ha... ed io mi accontento, eccome se mi accontento, se il mio accontentarmi mi permette di passare del tempo così sono ben felice di farlo!
Stasera a "che tempo che fa" c'era Serge Latouche, ha fatto un parallelismo azzeccatissimo tra la chiocciola che costruisce la sua casina (guscio) e la decrescita (o, come meglio ha specificato, la "a-crescita"), per chi non lo avesse sentito il senso era questo: la chiocciola costruisce la sua casina e ogni sezione è grande il doppio (se non sbaglio) della precedente, arrivata alla quarta sezione sa di non poterne costruire altre perché le ci vorrebbero troppe energie/tempo, per cui,
anziché continuare a costruire, consolida quello che ha... questo è quello che dovremmo fare anche tutti noi, consolidare quello che abbiamo anziché inseguire quello che non abbiamo...
Non affronto qui il discorso, perché è immenso e perché mi sembrerebbe di dirle a me stessa, ma credo sinceramente che abbiamo assolutamente bisogno di rivedere le nostre priorità, non so voi ma io non mi realizzo con il lavoro, non mi sento più brava e intelligente se lavoro dalla mattina alla sera e non ho il tempo di coltivare amicizie, godermi casa mia, stare con il mio compagno (e non vegetargli accanto), occuparmi di quegli esserini pelosi per i quali mi sono presa un impegno, nutrire la mia mente con letture e/o film interessanti e non farmi travolgere da tutta la spazzatura televisiva di questi ultimi tempi...
Lo so, forse è una visione del mondo un po' naive.... ma se tutti/e avessimo la possibilità di godere un po' di più nella vita staremmo sicuramente tutti molto meglio, forse arriveremmo anche tutti a capire quello che diceva la bandabardò " pensa se la gente, anziché al potere, pensasse all'amicizia come modo per godere"...